Tappe della traversata in sci delle Alpi Lepontine

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Passo del Sempione – Alpe Veglia (Val Divedro)
Dsl: 770 m in salita; 1000 m in discesa; BS; CNS 1:50.000 F. 274(S) Visp

Dall’Ospizio 1997 m si segue la via di salita per il Breithorn e il Monte Leone fino al passaggio della cresta NO dell’Hubschhorn (q. 2363), dove la si abbandona per svoltare nel vallone del Chaltwassertall con un lungo mezzacosta. Raggiunti dei facili ripiani, si sale al Chaltwasserpass o Bocchetta d’Aurona 2770 m. Ci si porta verso la parete del Wasenhorn (attenzione all’eventuale cornice) e si discende un ripido pendio (40° all’inizio poi 35° per circa 200 metri) che si raccorda al vallone del Rio d’Aurona (piccolo ghiacciaio, privo di crepacci). Si transita per la baita del Rossetto 2213 m, da cui si segue la destra or. del torrente tra il rado bosco giungendo al vasto ripiano dell’Alpe Veglia 1761 m. Attraversarlo in direzione delle abitazioni e individuare il grande edificio del rifugio Città di Arona, al cui lato meridionale è addossata la piccola costruzione in cemento del locale invernale.


Alpe Veglia (Val Divedro) – Alpe Devero (Val Formazza)
Dsl: 800 m in salita; 800 m in discesa; BS; CNS 1:50.000 F. 275(S) Valle Antigorio

Dal rifugio 1761 m, si taglia in diagonale nel bosco alle spalle della costruzione, fino ad incontrare il solco del Rio Frua. Lo si segue fino alla baita q. 1933, dove si attraversa il torrente e ci si dirige per valloncelli al Pian Saas Mor, circa 2100 m. Per un pendio uniforme e abbastanza ripido salire al Passo di Valtendra 2341 m. Dal colle si discende per meno di 100 m di dislivello la sinistra orografica della valle Bondolero fino a contornare un evidente costone a circa 2250 m. Rimesse le pelli, si sale a sinistra il ripido pendio-canale fino alla conca a 2350 m. Si segue un’evidente crestina nevosa a destra che muore contro ripide balze nevose o erbose che si risalgono in direzione E. Traversando infine a destra un ripidissimo pendio si esce sulla spalla detta Scatta d’Orogna, 2461 m. Da qui si apre il Vallone del Rio di Buscagna che si discende lungo ripiani ampi e poco inclinati sino a circa q. 2050, dove occorre spostarsi a destra nel vallone parallelo, in modo da transitare per l’Alpe Misanco 1907 m. Più in basso si reperisce il ponte del sentiero estivo (circa 1800 m). Seguendo quest’ultimo si giunge in breve all’incantevole Alpe Devero 1640 m.


Alpe Devero – Rifugio Margaroli (Val Formazza)
Dsl: 950 m in salita; 400 m in discesa; BS; CNS 1:50.000 F. 275(S) Valle Antigorio, CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass

Dall’Alpe Devero 1640 m, dirigersi verso il Rifugio Castiglioni nei cui pressi si reperisce il sentiero per Campriolo 1767 m. Da qui imboccare il valloncello di destra e risalirlo fino alla piccola diga del Lago Devero 1863 m. Se l’innevamento lo consente, è possibile e conveniente attraversare direttamente il lago, risalire al fondo la strettoia che adduce al successivo Lago Pianboglio 1992 m, quindi svoltare a destra in direzione dell’Alpe Forno inf. 2213 m. Altrimenti seguire la riva sinistra or. del lago, a mezzacosta nel ripido bosco; giunti all’ultima ansa, si risale un valloncello in direzione NE sulle tracce del sentiero estivo, in modo da transitare a monte del Lago Pianboglio; con un traverso si confluisce nel vallone che dà accesso al ripiano dell’Alpe Forno inf. Da qui si sale alla evidente Scatta Minoia 2599 m, ove si trova il bivacco Ettore Conti. In discesa, aggirate a sinistra alcune barre rocciose, ci si sposta verso la scoscesa riva destra or. del Lago del Vannino e la si percorre (pericolo di slavine) fino alla diga e al Rifugio Margaroli 2194 m.


Rifugio Margaroli – Rifugio 3A (Val Formazza)
Dsl: 1350 m in salita; 635 m in discesa; BSA; CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass

Dal Rifugio Margaroli, 2194 m si sale al Lago Srùer, 2351 m, e si continua in direzione N-NO per valloncelli fino al Passo del Vannino, 2754 m. Posto piede sul Ghiacciaio del Sabbione (facile e privo di crepacci, ripido verso l’alto) lo si risale fino in vetta alla Punta d’Arbola, 3235 m. Ridiscesi sin nei pressi del Passo del Vannino, si attraversa il Ghiacciaio del Sabbione in direzione N, compiendo poi un ripido mezzacosta sotto la cresta NE della Punta del Sabbione. Da circa 2600 m si rimettono le pelli e si risale in direzione NE al Rifugio 3A, 2960 m, posto sul filo della cresta che scende dal Rothorn e che sull’altro versante racchiude il piccolo Ghiacciaio dei Camosci.


Rifugio 3A  – Riale (Val Formazza)
Dsl: 400 m in salita; 1450 m in discesa; BSA; CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass

Dal Rifugio 3A 2960 m si costeggia la cresta sul lato del ghiacciaio dei Camosci, quindi si supera il breve canalino (40°-45°) che incide in alto la cresta e consente di mettere piede sull’ampio plateau del Griesgletscher. Attraversatolo, si sale infine al Blinnenhorn 3374 m per il suo largo versante SE. Ridiscesi sul plateau del Griesgletscher, si continua la discesa del ghiacciaio in direzione NE tenendo la sponda destra or. (circa 5 Km). In vista del Griessee, ci si tiene alti e, con un mezzacosta a destra quasi pianeggiante, si tocca il Griespass, 2462 m. Da qui si scende per pendii ripidi e strettoie (tenersi sulla destra per aggirare un salto roccioso) fino al piano di Bettelmatt. Infine, seguendo il corso del torrente, si giunge al Lago del Morasco, 1815 m, e, su strada sterrata, a Riale, 1731 m.


Riale – Rifugio Maria Luisa (Val Formazza)
Dsl: 430 m in salita; MS; CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass

Da Riale, 1731 m, si attraversa il ponte e si inizia a salire in direzione NE tagliando più volte la strada del Passo di S. Giacomo. Da 2100 m si segue la strada fino al ripiano che precede la diga del Toggia. Si svolta quindi a sinistra in una valletta dove si trova il Rifugio Maria Luisa, 2157 m.


Rifugio Maria Luisa (Val Formazza) – Capanna Basodino (Val Bavona)
Dsl: 1100 m in salita; 1400 m in discesa; BSA; CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass; CNS 1:25.000 F. 1271 Basodino

Dal Rifugio Maria Luisa, 2157 m, tornati al ripiano, si continua in direzione E su terreno ondulato, toccando la q. 2321, quindi si risale il canale della Kastellüke sino alla sella, 2714 m. Sull’altro versante si traversa in piano a destra su terreno molto ripido e, dove la pendenza diminuisce, si perdono circa 30 m di dislivello per mettere piede sul ramo settentrionale del Ghiacciaio del Basodino. Lo si percorre su terreno ampio e normalmente privo di crepacci, transitando sotto le pareti del Kastelhorn e del Pizzo Cavergno, in direzione del passaggio a monte di q. 2927 che mette in comunicazione con la parte superiore del ramo meridionale del Ghiacciaio del Basodino. Si risale questo ghiacciaio fino ad un intaglio della cresta E del M. Basodino, dove si lasciano gli sci. Si sale la cresta E, breve ma che può essere a tratti delicata, fino all’angusta vetta del Basodino, 3272 m. Tornati agli sci si percorre tutto il ramo meridionale del Ghiacciaio del Basodino sul lato sinistro orografico in direzione N e poi NE (pendii di grande soddisfazione, normalmente privi di crepacci), oltrepassando la q. 2401 e la q. 2228. Subito a valle di questo punto si  traversa in saliscendi a sinistra (direzione NO) a località Piano del Ghiacciaio 2227 m. Da qui si prosegue per valloncelli e brevi ripiani in direzione ENE. Si tocca località Randinascia 2156 m e infine, in vista della diga del Lago Robiei, si imbocca e si discende un ripido canalone (in basso grandi valanghe dai pendii rocciosi a sinistra) fino al ripiano 1891 m. Si segue la strada e in breve si giunge alla stazione della teleferica e quindi alla Capanna Basodino 1856 m.


Capanna Basodino (Val Bavona) – Ossasco (Val Bedretto)
DSL: 800 m in salita; 1250 m in discesa; BS; CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass, CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard, CNS 1:25.000 F. 1251 Val Bedretto

Dalla Capanna Basodino 1856 m si segue il fondo della valle Cavagnolo (oppure la carrareccia poco a monte del rifugio) fino al Lago Bianco 2076 m. Lo si attraversa per salire, al fondo del lago, un evidente canale che sbuca su pendii poco inclinati in vista della stazione arrivo del secondo troncone della teleferica. Ci si dirige all’edificio, 2210 m, per portarsi a N di questo e risalire un valloncello canale che si apre in direzione E e che termina alla selletta q. 2474, a monte del Lago Sfundau 2392 m. Si scende per pendii ripidi su tale lago, lo si attraversa e, al fondo, si rimontano i pendii in direzione N-NE. Si giunge così ad un pianoro a q. 2512, da cui si raggiunge rapidamente il Passo Cristallina e la capanna omonima, 2568 m. Dal passo si discende la Val Torta tenendo il lato sinistro orografico e passando per la q. 2496 e la q. 2349. Da q. 2287 si seguono dei valloncelli sempre sulla sinistra orografica toccando la q. 2152 e giungendo in vista dell’Alpe Cristallina, 1800 m. Da qui conviene seguire il sentiero (indicazioni) fino a Ossasco 1313 m.


All’Acqua – Capanna Piansecco (Val Bedretto)
DSL: 350 m in salita; MS; CNS 1:25.000 F. 1251 Val Bedretto, CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass, CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard

Da All’Acqua, 1614 m, presso il Ristorante omonimo, si imbocca un sentiero in direzione N e lo si segue giungendo al ripiano dell’Alpe di Rotondo e alla Capanna Piansecco 1979 m. Con innevamento abbondante e sicuro si può seguire il solco del Rio dell’Acqua, ripido e stretto in alto, che sbuca al ripiano, poco discosto dalla capanna.


Capanna Piansecco (Val Bedretto) – Rotondohütte (Urserental)
DSL: 1370-1500 m in salita; 800-950 m in discesa; BSA; CNS 1:25.000 F. 1251 Val Bedretto, CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass; CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard

Dal ripiano dell’Alpe di Rotondo 1979 m si sale diagonalmente in direzione NO al terrazzo a circa 2350 m. Si svolta a destra in direzione N nella valletta che diviene poi canale e la si percorre interamente, uscendo al colletto a sinistra della q. 2773 del Chübodenhorn (35° con tratti a 40°). Con un traverso in leggera discesa si giunge al Passo di Rotondo, 2764 m. Si continua in direzione del versante SSO del Pizzo Rotondo rimontando un primo dosso e un successivo pendio fino alla base del canale a Y, quello più a sud (destra) dei due che solcano questo bel versante della montagna. Depositati gli sci a 2950 – 3000 m, si sale il canale. Alla biforcazione si continua lungo il ramo di destra, sino ad una forcella della cresta ovest (in totale 150 m, 40°-45°). Si procede quindi sulla cresta, breve e di misto facile, giungendo in vetta al Pizzo Rotondo, 3192 m. Si percorre a ritroso l’itinerario fino al Passo di Rotondo. Si svolta ora decisamente a destra e si traversa lungamente a mezzacosta un pendio a tratti ripido in direzione NO, perdendo meno dislivello possibile. Si superano due costoni, giungendo a una quota di 2650 m, alla base di un dosso. Rimesse le pelli si risale il dosso (direzione NE) fino alla q. 2755 all’inizio del plateau superiore del Gerengletscher. Si percorre tutto il ripiano (a sinistra precipita una piccola seraccata) con un ampio semicerchio in leggera discesa, puntando alla più favorevole tra varie cenge nevose che, tra i 2600 e i 2750 m, consentono di scavalcare le pendici della cresta OSO del Witenwasserenstock. Si risale quindi in direzione NE al Witenwasserenpass 2819 m. Tolte le pelli si discende il Witenwasserengletscher in direzione NE e poi NNE, dirigendosi al ripiano posto ai piedi della Rottälligrat, sospeso sulla valle, al cui margine orientale, su un poggio, sorge la Rotondohütte 2571 m, che si raggiunge con una serie di saliscendi.


Rotondohütte – Realp (Urserental)
DSL: 1030 m in discesa; MS; CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass, CNS 1:25.000 F. 1231 Urseren, CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard

Dalla Rotondohütte 2571 si percorre la dorsale che si origina alle spalle della capanna, quindi si traversa a destra sul sottostante laghetto 2434 m. Si discende la valletta in direzione NE giungendo alla località Oberstafel 2221 m. Si svolta ora nell’ampio vallone di Witenwasseren e lo si segue tenendo la sinistra or. lungo una sterrata fino a Ober Chäsen, q. 2000 m. Si scendono a sinistra i pendii esposti a N giungendo a Ebnen, 1835 m, alla confluenza dello splendido vallone di Mutten (ponte). Lungo la strada asfaltata si giunge a Realp, 1540 m.


Realp – Rotondohütte (Urserental)
DSL: 1030 m in salita; MS; CNS 1:25.000 F. 1231 Urseren, CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass; CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard

Da Realp, 1540 m, si sale lungo la strada militare fino a Ebnen 1835 m (ponte). Si svolta a sinistra e si risalgono i pendii della sinistra orografica del vallone di Witenwasseren rivolti a N sin nei pressi di Ober Chäsen,  q. 2000. Si prosegue sulla traccia della sterrata tenendo sempre la sinistra orografica del vallone e giungendo a Oberstafel, 2221 m. Si svolta a destra in una valletta in direzione SO sbucando al laghetto 2434 m. Si traversa a destra rimontando un’altra valletta fino al ripiano occupato da un laghetto. Si traversa sulla dorsale a destra e la si segue fino alla Rotondohütte, 2571 m.


Rotondohütte (Urserental) – Passo del San Gottardo
DSL: 870 m in salita; 1200 m in discesa; BSA; CNS 1:25.000 F. 1251 Val Bedretto, CNS 1:50.000 F. 265(S) Nufenenpass, CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard

Dalla Rotondohütte 2571 m si ridiscende al laghetto 2434 m, si prosegue in un pendio-canale in direzione E, quindi si attraversa un pianoro fino alla base del versante NO del Pizzo Lucendro (q. 2250). Montate le pelli, si salgono i ripidi pendii in direzione della cresta N del Pizzo, giungendo ad un ripiano, circa 2600 m. Si risale quindi il breve canale che dà accesso alla sella, circa 2800 m, tra il Pizzo e la q. 2853 (35° con tratti a 40°). Dalla sella si traversa sull’opposto versante in direzione S per porre piede sul Ghiacciaio di Lucendro (forte pericolo di slavine). Si punta ad una selletta sulla cresta E del Pizzo. Lasciati qui gli sci si sale in vetta al Pizzo Lucendro 2963 m, per la facile cresta nevosa. Ridiscesi sul Ghiacciao di Lucendro ci si dirige ad un dosso in direzione ESE. Lo si discende per magnifici pendii fino al Passo di Lucendro 2532 m. Si svolta a sinistra e si attraversa il ripiano q. 2480. Rimontate le pelli si percorre il breve ma erto canale (tratto iniziale 35°-40°) che conduce al Passo della Valletta, 2643 m. Da questo si scende in direzione NE fino a circa 2300 m, quindi si piega in direzione E e per dossi e avvallamenti si giunge al Passo del San Gottardo 2100 m.


Brugnasco (Airolo) – Capanna Cadagno (Val Levantina)
DSL: 950 m in salita; 350 m in discesa; BS; CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard, CNS 1:50.000 F. 266(S) Valle Levantina

Dal villaggio di Brugnasco 1380 m individuare una stalla all’inizio del paese, dietro la quale parte a sinistra una sterrata. Seguire la strada  che si inoltra nel bosco (direz. NE), scavalca il dosso del Rütan (q. 1615) e continua verso il monte Cè. Giunti nella valletta di Büi, attraversarla verso le case di Cè e salire in direzione E sul fianco destro or. della valletta lungo un’altra stradina, giungendo ad un ripiano. Svoltare a sinistra, passando nei pressi di una cascina, circa 1900 m. Portarsi in direzione della Bocchetta di Föisch ormai visibile. Salire sul dosso boscoso a dx  quindi più o meno fino alla Cima di Föisch 2208 m (capanna). Discesi alla vicina Bocchetta di Föisch 2122 m, continuare verso N in un valloncello sospeso, al fondo del quale:

1) svoltare a dx e scendere un ripido pendio in direzione E, all’inizio incassato in una gola, sul lago Ritom, 1850 m. Passare sulla diga e costeggiare la sponda sn or. del lago lungo un sentiero. Al fondo del lago salire contornando a destra l’altura di Mottone, fino a q. 2050 m, quindi scendere in direz. N ad un ponte a alla Capanna Cadagno SAT 1987 m.

2) E’ anche possibile, dal fondo del valloncello sospeso dopo la Bocchetta di Föisc, continuare in traverso discendente sui pendii esposti a meridione, lungo una sorta di cengia, interrotta da dossi e canali. Questi pendii, ripidi e molto esposti, devono essere già scaricati ed è indispensabile vi sia poca neve anche sui pendii e sulle creste soprastanti. Si giunge ad una stalla a circa metà lago e si prosegue lungo la strada che lo costeggia da questo lato. Ad un bivio prendere a sinistra e salire al bellissimo ripiano di Cadagno di Fuori 1917 m (lago naturale) quindi, toccate le alpi Piora, si giunge alla Capanna Cadagno 1987 m.


 Capanna Cadagno (Val Levantina) – Campo Blenio (Val di Blenio)
DSL: 1050 m in salita; 1800 m in discesa; BS; CNS 1:50.000 F. 5001 Gotthard, CNS 1:50.000 F. 266(S) Valle Levantina, CNS 1:25.000 F. 1253 Olivone

Dalla Capanna Cadagno 1987 m seguire il fondo del vallone sulla sponda destra or. del torrente. Giunti poco prima di una piccola gola, scendere ad attraversare il torrente. Seguire brevemente l’altra sponda e, appena oltrepassato un incassato valloncello laterale, risalire i dossi che si innalzano in direzione del Passo delle Colombe. Lasciando in basso a destra il pianoro dell’Alpe Carorescio 2127 m, proseguire su moderata pendenza fino al colle 2381 m. Da qui scendere per ripidi dossi e valloncelli (tratto esposto a pericolo di valanghe) fino ad un ripiano. Al fondo portarsi sulla sinistra or. del torrente per seguire un panoramico dosso. Entrare nel sottostante valloncello con radi alberi che porta al ripiano dell’alpe Gana, 1820 m. Attraversare il ponte, a circa 1800 m, sotto l’Alpe Casaccia 1820 m. Giunti sulla strada del Passo di Lucomagno, seguirla un centinaio di metri verso valle fino a un vicino parcheggio. Da qui seguire una stradina che conduce alla radura e alle case di Samprou, 1851 m. Svoltare a sinistra in direzione NE e risalire la valletta fino ad uscire a sinistra su un dosso con bassi pini e quindi ad un ripiano (circa q. 2000). E’ ora evidente il seguito. Innalzarsi con un semicerchio ascendente da sinistra a destra, lungo tracce e pali di segnalazione del vecchio sentiero, ad un successivo piccolo ripiano (~ q 2150) posto alla base di una serie di canali e dossi paralleli. Secondo l’innevamento salire seguendo il percorso più conveniente fino ad uscire dal tratto ripido in un avvallamento che man mano spiana. Con una breve impennata finale si giunge al Passo di Gana Negra 2463. Discendere il bel Vallone dell’Alpe Boverina, all’inizio cosparso di enormi massi, fino ad un ripiano intorno ai 1950 m circa. Tagliare a sinistra e attraversare il torrente. Imboccare quindi una valletta in direzione E che conduce ad un gruppetto di case e alla Capanna Boverina 1870 m. Dalla capanna discendere nella stessa direzione sci a spalle lungo il sentiero estivo fino al ponticello di q 1625 e da qui in breve a Ronco di Gualdo 1573 m, sul lato destro orografico del torrente, dove si incontra la strada. Seguirla, toccando un’altra località, quindi, attraversato un ponte, si giunge a Orsaira 1454 m, nuovamente sull’altro lato della valle. Sempre lungo la carrozzabile proseguire fino a Campo Blenio 1210 m.


Campo Blenio – Capanna Adula (UTOE)  (Val di Blenio)
DSL: 1200 m in salita; BS; CNS 1:25.000 F. 1253 Olivone, CNS 1:50.000 F. 266(S) Valle Levantina

Da Campo Blenio 1210 (Fraz. Ghirone), seguire la strada per la diga del Luzzone. Nel periodo primaverile si lascia l’auto ai piedi della diga mentre in primavera inoltrata, la strada viene pulita anche più sopra. In ogni caso si passa poi a piedi nella stretta galleria (pila frontale) che attraversa la diga fino a giungere all’altra piccola diga di Compietto, l’ultimo tratto su strada sterrata. Questa costeggia il lago di Compietto sulla sinistra e segue la pianeggiante Val di Carassino, toccando Alpe della Bolla 1717 m, Alpe Carassino, Alpe Cassimoi e Alpe Bresciana 1883 m. Dai pressi della Cappella del Termine 2031 m, si piega a sinistra (E) e si sale l’evidente ripido dosso soprastante. A 2300 m circa attraversare il torrente verso S e giungere alla Capanna Adula (UTOE) 2393 m.


Capanna Adula (UTOE) (Val di Blenio) – Hinterrhein (Passo del San Barnardino)
DSL: 1000 m in salita; 1800 m in discesa; BSA; CNS 1:25.000 F. 1253 Olivone, CNS 1:50.000 F. 266(S) Valle Levantina, CNS 1:25.000 F. 1254 Hinterrhein, CNS 1:50.000 F. 267(S) San Bernardino

Dalla Capanna Adula (UTOE) 2393 m salire direttamente sci a spalla il vallone sotto la cresta SO della Cima della Negra. Continuare poi con gli sci lasciando a destra la q. 2936 e porre piede sulla parte alta del ghiacciaio Vadrecc di Bresciana. Compiere una larga curva a destra transitando accanto all’Adulajoch. Continuare in direzione S sul versante ticinese sino a circa 3280 m. Superare la crepaccia terminale, talvolta ripida, scavalcare la cresta O e percorrere l’ultimo tratto sul versante N fino in cima. Da qui discendere in direzione N il dosso glaciale che digrada in un tratto piatto. Da qui discendere a destra un pendio all’inizio molto ripido (attenzione a possibili cornici e crepacci) per circa 200 m. Continuare su pendii sempre sostenuti tendendo progressivamente a sinistra fino a confluire nel vallone della Lantalücke. Seguirlo, toccando Ursprung, 2487 m, fino a q. 2295. Lasciare la Zapporthütte 2276 m sulla sinistra or. e discendere lungo la sponda destra or. del torrente tutta la zona denominata Paradies. Entrare nella gola omonima e percorrerla al meglio, uscendo sulla sponda sinistra or., q.1800. La gola è estremamente esposta a caduta di valanghe. Seguire il lungo e piatto vallone portandosi su una strada che costeggia il torrente. Il luogo è campo di tiro militare: informarsi sui periodi di esercitazioni: 081 6641301, 081 2533513. Seguire la strada fino al termine (oltre le strutture militari), all’altezza di una costruzione (vecchio ristorante), ormai in prossimità dell’ingresso del tunnel stradale del S. Bernardino, dove è sita la fermata Nord Portal dell’autobus postale.