Tappe della traversata in sci delle Noriche

Terme del Brennero (Valle dell’Isarco) – Caminata (Val di Vizze)

Dsl: 1250 m in salita; 1100 m in discesa; BS; Tabacco 1:25.000 n. 037 Gran Pilastro-Monti di Fundres

Dagli ex impianti sciistici di Zirago, 1320 m, presso Terme del Brennero, salire dietro la vecchia stazione di partenza lungo la ex pista, passando dalla Malga Bad Badalm, 1601 m, e giungendo alla Malga Leitner, 1880 m. Dirigersi ora in direzione sud al Rifugio Genziana, 1894 m. Proseguire in moderata pendenza sopra il rifugio, seguendo un ampio costone, in direzione est, e poi risalire un ripido pendio per raggiungere la dorsale che congiunge il Passo della Chiave (Schluesseljoch) alla Cima Vallaccia e percorrerla fino all’anticima. Proseguire sulla cresta eventualmente a piedi in direzione nord, facendo attenzione alle cornici, e raggiungere la Cima Vallaccia 2566, distante qualche centinaio di metri. Tornati all’anticima, scendere verso il Passo della Chiave tenendosi sul versante Isarco. In ultimo stare sul filo della cresta e poi sui pendii del versante Val di Vizze. In alternativa scendere sul versante Isarco fino a circa 2100 m e risalire poi al Passo della Chiave, 2212 m. Da questo imboccare il canalone centrale, senza seguire la strada che taglia pendii molto ripidi, e discenderlo fino all’inizio del bosco, dove la pendenza diminuisce (boschina). Badando alle segnalazioni, intorno ai 1800 m individuare il punto in cui il sentiero va a sinistra nel bosco. Seguirlo, in sci o a piedi. Attraversato un canale secondario, il sentiero scende in traverso a sinistra fino a delle radure. Discendere ora le radure, al fondo delle quali volgere a sinistra giungendo ad uno chalet nuovo, 1580 m. Da qui una sterrata porta rapidamente al grande prato inclinato al fondo del quale, sulla sinistra, c’è il villaggio di Caminata, 1440 m.

 

Strada Passo Vizze – Rifugio Gran Pilastro (Hochfeilerhütte) (Val di Vizze)

Dsl: 1200 m in salita; BS; Tabacco 1:25.000 n. 037 Gran Pilastro-Monti di Fundres

Dal terzo tornante della strada sterrata che sale al Passo Vizze, q. 1718, seguire una piccola strada sterrata secondaria che s’inoltra brevemente nel bosco (direzione est). Seguire poi il sentiero ben tracciato che traversa su un ponte di legno il Rio di Sopramonte e risale un ripido pendio boschivo fino a dei piccoli fienili abbandonati, 1847 m. Scendere sul fondo della valle a q. 1806 e proseguire a fianco del torrente finché non è possibile traversare sul lato opposto, sinistra orografica, poco oltre la q. 1872. Innalzarsi gradualmente e poi più decisamente per superare a monte la q. 2224. Oltrepassarla e ridiscendere sul fondo del vallone a q. 2091, dove questo gira decisamente a est. Proseguire per un tratto lungo lo stesso lato della valle e, dopo aver attraversato il rio che discende dalla Vedretta del Gran Pilastro, seguirlo lungo la sua sponda destra orografica superando un tratto più ripido. Proseguire verso la lingua del ghiacciaio e, intorno ai 2450 m, salire a sinistra fino al rifugio Gran Pilastro, 2710 m.

Rifugio Gran Pilastro (Hochfeilerhütte) (Val di Vizze) – Lappago di Sopra (Valle di Selva dei Molini)

Dsl: 1150 m in salita; 2300 m in discesa; BSA; Tabacco 1:25.000 n. 037 Gran Pilastro-Monti di Fundres

Dal Rifugio Gran Pilastro, 2710 m, salire diagonalmente in direzione est, quindi intorno ai 2800 m svoltare a sinistra, nord-est, e risalire completamente il lungo corridoio glaciale compreso tra due fasce rocciose, a tratti piuttosto ripido, che si addolcisce in un panoramico dosso prima di confluire, a q. 3325, sulla cresta ovest sud-ovest del Gran Pilastro. Giunti sulla cresta, principalmente nevosa, seguirla con gli sci fin dove possibile sfruttando il pendio sul lato del Weisskarferner, sino alla base del sottile e ripido tagliente nevoso sommitale che va percorso a piedi sino alla croce di vetta del Gran Pilastro, 3510 m. Discendere lungo la via di salita fino a circa 2900 m, dove si esaurisce la fascia rocciosa che sostiene il pendio. Da qui volgere a sinistra, in direzione sud e poi sud-est, senza perdere dislivello e cercando di individuare, tra piccoli salti rocciosi, il punto di raccordo tra il pendio e la Vedretta del Gran Pilastro. Tale punto si trova sui 2850 m. Rimesse le pelli, salire con percorso a semicerchio da sinistra a destra alla evidente Forcella Alta di Punta Bianca, 3183 m. Da questa discendere in direzione sud il Weisszint Ferner per ampi avvallamenti e dossi. Da un piccolo altipiano piegare in obliquo a sinistra fino a q. 2800 circa. Discendere ora in direzione sud per ampi e ripidi pendii, volgendo man mano a sinistra e lasciando a destra il Rifugio Ponte di Ghiaccio, 2545 m, per entrare nella Valle della Pipa (Pfeifholder Tal). Costeggiare il torrente per pascoli e quindi nel bosco fino allo sbocco della valle sulla riva occidentale del Lago di Neves, 1856 m. Lungo la carrareccia giungere alla diga, attraversarla e, seguendo la strada, scendere a Lappago di Sopra, 1557 m.

NOTA: La strada tra Lappago di Sopra 1557 m e il Lago di Neves 1856 m è esposta a forte pericolo valanghe nel tratto poco sotto il lago. Viene aperta di solito il 1° maggio, troppo tardi per trovare ancora sufficiente neve in basso. La galleria pedonale antivalanga, che corre parallela alla strada, è ad uso esclusivo del personale ENEL. La strada tuttavia può essere percorsa con ragionevole grado di sicurezza transitando entro le 12.

Lappago di Sopra (Valle di Selva dei Molini) – Berliner Hutte (Zillertal)

Dsl: 1650 m in salita; 2300 m in discesa; BSA; Tabacco 1:25.000 n. 037 Gran Pilastro-Monti di Fundres; Alpenvereinskarte 1:50.000, n. 31/3 Brennerberge; Alpenvereinskarte 1:25.000, n. 35/1 Zillertaler Alpen West

Da Lappago di Sopra,1557 m, la strada è sempre transitabile in auto fino a q. 1600. Da qui proseguire a piedi fino al Lago artificiale di Neves, circa 4 km, 1856 m, e costeggiarlo sulla sponda orientale su una sterrata fino alla malga Neves (Nevesalm), 1860 m (2,5 Km). Portarsi al ponte, attraversarlo e, in mancanza di neve, proseguire sul sentiero sul versante destro orografico del vallone fino a circa 2100 m. Con neve risalire la valle centralmente. Tra i 2100 e i 2400 m destreggiarsi nella strettoia in cui scorre il torrente sino ad un piccolo ripiano da cui i pendii si allargano. Puntare verso la base del crestone roccioso (Penna Sud del Mesule) che divide il Westlicher Nofesferner dall’Ostlicher Nofesferner (Vedretta di Neves Occidentale e Orientale). Proseguire a destra per ripidi avvallamenti e morene in direzione della Vedretta di Neves Orientale, lasciando a destra un ripiano sui 2500 m. Intorno ai 2950 m si giunge ad un amplissimo dosso con basse cordonature rocciose dove il ghiacciaio si è ritirato. Proseguire su moderata pendenza fino alla base dello sperone roccioso meridionale del Piccolo Mesule, q. 3100. Da qui attraversare la vedretta in direzione nord-est, aggirando lo sperone. Risalire quindi in diagonale un ripido pendio glaciale e giungere alla Ostliche Moselerscharte (Forcella Orientale di Mesule), 3240 m (è la seconda forcella a destra del Piccolo Mesule, piuttosto ampia). Discendere sull’opposto versante (eventuale crepaccia terminale) e senza abbassarsi troppo piegare decisamente a sinistra (nord-ovest). Attraversare il ripiano del ghiacciaio Waxeggkees rimanendo al di sopra di una prima evidente gobba del ghiacciaio. Quindi discendere, sempre in direzione nord-ovest, paralleli alla cresta del Mesule, un ripido pendio con tratti a 35°. Quando la pendenza diminuisce continuare in leggera discesa con percorso intuitivo lungo un corridoio glaciale tra due seraccate con grandi crepacci, a debita distanza dal versante nord del Mesule. Proseguire nella stessa direzione passando un altro ampio corridoio tra seraccate più piccole in direzione del lato occidentale del ghiacciaio fino a q. 2850 circa. Ora discendere in direzione nord lasciando a destra la seraccata centrale del Waxeggkees. Dai 2500 m circa volgere a nord-est e discendere verso il fondovalle sfruttando avvallamenti, piccoli ripiani e canali. Un ultimo ripido canale (neve assolutamente sicura) porta sul fondo del vallone, ad una quota di 2100 m circa. Tagliare verso la destra orografica e attraversare la morena e il successivo valloncello cercando di perdere meno quota possibile. Al termine del valloncello tagliare in direzione nord-est i pendii con cespugli e qualche conifera alla base del crestone del Rossrugg ed attraversare il torrentello proveniente dal ghiacciaio Horn Kees, a circa 1960 m. Risalire la sponda opposta per dossi e rocce montonate fino alle spalle della complessa costruzione della Berliner Hutte.Reperire un ponte in legno che consente di superare la stretta forra in cui scorre il torrente e in breve giungere alla capanna, 2040 m.

Berliner Hutte (Zillertal) Malga Stallerer (Valle Aurina)

Dsl: 1320 m in salita; 2000 m in discesa; BSA; Carte: Tabacco 1:25.00 n. 037 Gran Pilastro-Monti di Fundres; Alpenvereinskarte 1:50.000, n. 31/3 Brennerberge; Alpenvereinskarte 1:25.000, n. 35/1 Zillertaler Alpen West

Dalla Berliner Hutte,2042 m, volgendo a nord-est, percorrere l’avvallamento del Kastelklamm sulla sinistra orografica. Verso i 2100 m scendere, perdendo meno quota possibile, nel vasto ripiano che qui si apre. Volgere a sud-est e risalire lungamente il vallone in direzione dello Schwarzenstein Kees. Raggiunto un ripiano sui 2350 m, volgere appena possibile a sinistra e risalire, con direzione ovest, ripidi pendii e valloncelli. Sui 2600 m la pendenza diminuisce. Continuare nella stessa direzione verso l’ampia sella della Forcella di Sasso Nero,Schwarzenstein Sattel, 3155 m, attraversando il lato settentrionale dello Schwarzenstein Kees. Salire in ultimo verso sud-est e giungere sull’ampia dorsale ghiacciata dello Schwarzestein Kees a monte della Forcella di Sasso Nero ad una quota di circa 3200 m. Da qui continuare in direzione sud lungo la dorsale sino alla base della cresta nord-ovest del Sasso Nero. Piegando leggermente a sinistra percorrere un piccolo avvallamento parallelo alla cresta, sulla quale infine si sbuca nei pressi dell’anticima nord-ovest del monte, q 3336. Lasciati qui gli sci salire la breve e facile cresta nord-ovest per giungere in cima al Sasso Nero, Schwarzenstein,3369 m. Ripercorsa a ritroso la cresta nord-ovest e calzati gli sci, scendere un breve ma molto ripido pendio che raccorda sul pianoro glaciale alla base del versante nord del Sasso Nero. Da qui dirigersi a nord-est verso la Cima del Balzo, Felskopfl, 3235 m. Attenzione che l’ampia sella che congiunge la q. 3300 della cresta nord-est del Sasso Nero alla Cima del Balzo precipita sul lato italiano, quindi a est sud-est, spesso con grandi cornici, su un ripidissimo pendio di neve e roccette alto diverse centinaia di metri. Solitamente il passaggio più conveniente per superare la cornice e il pendio si trova alla base delle prime rocce della Cima del Balzo. Superata la cornice, discendere il ripido pendio alla base delle rocce della Cima del Balzo in direzione della Forcella di Riotorbo, Tribbachschneide, 3030 m. Giunti su un dosso la pendenza diminuisce. Volgere a destra e discendere il dosso verso sud in direzione della nuova capanna che, a q. 3000 circa, sostituisce il Rifugio Vittorio Veneto. Da qui discendere a sinistra, versante Monte Lovello, sulla vedretta Tribbachkees, con bellissima discesa a pendenza costante, e puntare alle morene sulla destra orografica, districandosi tra le quali si giunge alla Kegelgasslhutte, 2109 m, già visibile dall’alto. Segue un tratto di bosco fino all’alpeggio Trippachalm, sui 1970 m, dove inizia una sterrata. Seguirla fino ad un bivio intorno ai 1800 m. Da qui si può decidere se scendere a San Giovanni, 1017 m, oppure continuare sulla sterrata, che inizialmente procede a saliscendi, fino a Malga Stallerer (o Stallila), 1472 m. Questa sembra essere la migliore discesa dal Sasso Nero.